Introduzione
Questo corso è stato tenuto da Sig. Carmelo Cancemi formattore-attore specializzato in formazione teatrale e aziendale. Ci spiega come parlare in pubblico, anche in situazioni apparentemente poco “insidiose”, ci abilita a dire i nostri messaggi con maggiore chiarezza ed efficacia, assicurandoci che i concetti che vogliamo trasmettere arrivino forti e chiari a chi ci sta ascoltando.
Cosa trattava
Viene spiegato che è sbagliato pensare che questa competenza non possa essere allenata, in quanto innata e prerogativa dei grandi oratori. Al contrario, ognuno di noi può cimentarsi in diversi esercizi, per imparare a padroneggiare i tre elementi portanti della comunicazione verbale: consiste nell'uso del linguaggio (sia scritto che orale) e dipende da precise regole di grammatica, sintassi e semanticaparaverbale. Viene anche definita come sistema vocale non-verbale o sistema paralinguistico.
Questo corso esplora ognuno di questi ambiti, con tanti esercizi ed esempi pratici, ecco di seguito i video del corso:
01. Introduzione al public speaking: la comunicazione si divide in tre livelli tra cui verbale, paraverbale e non verbale.
02. La comunicazione verbale: la comunicazione verbale deve avere diverse caratteristiche: coerenza rispetto all'obiettivo, articolazione chiara, il target, sintesi e semplicità, struttura lineare, la metafora.
03. Coerenza rispetto all'obiettivo: comunicare efficacemente significa esprimere al meglio se stessi, i propri stati d'animo e instaurare relazioni soddisfacenti, nelle quali condividere bisogni, valori e obiettivi. Bisogna avere ben chiari gli obiettivi che si intendono perseguire che devono essere: misurabili, accessibili e, soprattutto, realistici.
04. Articolazione chiara: l’articolazione è parte essenziale della pronuncia. Perché la parola sia nitida occorre che sia bene “articolata”, non bisogna essere pigri. L’articolazione della voce si occupa appunto della formazione e della scansione delle consonanti, e infine ci ha spiegato come migliorare essa.
05. Target: il target i potenziali destinatari di un messaggio pubblicitario, nonché dei potenziali acquirenti dei tuoi prodotti o servizi. Individuare il tuo target significa trovare un gruppo di persone realmente interessate a ciò che vuoi offrire loro.
06. Sintesi, chiarezza e semplicità: saper sintetizzare è un'operazione fondamentale. Permette di esplicitare con chiarezza il proprio pensiero, di andare al succo del discorso senza perdersi in digressioni inutili e senza dimenticare dati importanti e/o irrinunciabili. La sintesi è un momento di informazione e formazione
07. Struttura lineare: la struttura del discorso prevede: il titolo che deve generare interesse, un'apertura che coinvolge, tre punti chiave da sviluppare e una conclusione forte. Invece per scrivere un discorso efficace bisogna: elencare i punti chiave, scegliere tre punti chiave da sviluppare, avere una conclusione forte con un'apertura che coinvolge, e sempre il titolo che genera interesse.
08. La metafora
09. Esercizi per la comunicazione verbale: Carmelo in questo video ci ha spiegato come deve essere una comunicazione verbale, cioe non violenta e co un ascolto attivo, non dimenticando i bisogni.
10. La comunicazione paraverbale: la comunicazione paraverbale si riferisce a come diciamo le parole, ed è costituito da ritmo, tono, volume e timbro.
11. Il ritmo: è la velocità dell'eloquio. Una voce veloce di solito trasmette tensione, ma anche motivazione mentre una voce lenta può trasmettere calma e/o tranquillità. Ci viene anche spiegato che un elemento molto importante sono le pause.
12. Il tono: il tono della voce determina l’impatto emotivo che si ha sull'interlocutore. Si può comunicare noia o entusiasmo, felicità oppure tristezza; bisogna variare il tono della voce durante il discorso.
13. Il volume: il volume deve essere diversificato e adeguato, bisogna imparare a gestire il volume della voce. Con un volume basso gli altri ci percepiscono timidi e insicuri. Con un volume alto invece percepiscono leadership e sicurezza, mentre con un tono troppo alto saremo aggressivi.
14. Il timbro: è il registro vocale tipico della persona, anche chiamato colore vocale ed è l’aspetto della comunicazione paraverbale più legato alla personalità. Può essere: vivace, avvolgente, caldo, rauco, profondo, stridulo. Dipende dalla parte del corpo che fa in cui la voce risuona: voce di testa, voce di petto, voce di diaframma.
15. Pause intercalari: la pausa crea suspence, sottolinea parole chiave e amplifica il significato. Le pause si distinguono in pause piene e pause vuote. E infine ci ha spiegato come migliorarla attraverso degli esercizi
16. Esercizi per la comunicazione paraverbale
17. La dizione: dizione e comunicazione sono in stretto rapporto tra loro. Una cosa importante è avere una dizione corretta.
18. Esercizi per la dizione: per migliorare la propria dizione bisogna esercitarsi sugli accenti, individuare la differenza tra accento fonico e accento tonico.
19. La comunicazione non verbale: la comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che riguarda il linguaggio del corpo. Gli elementi espressivi della comunicazione paraverbale sono: la mimica, lo sguardo, il gesto, la postura, il sorriso e la prossemica.
20. L'espressione facciale: non tutto ciò che viene comunicato tramite le espressioni del volto è sotto il nostro controllo (ad esempio l'arrossire o l'impallidire).
21. Lo sguardo: il contatto visivo tra due persone ha una pluralità di significati, dal comunicare interesse, sincerità, allo stupore, la rabbia o la sfida. Dallo sguardo può trasparire un’emozione, può creare imbarazzo per esempio una persona a disagio, tenderà ad abbassare lo sguardo.
22. Il gesto: i gesti sono in primo luogo quelli compiuti con le mani. La gestualità manuale può sottolineare le parole e rafforzarne il significato, ma potrebbe arrivare a dare un significato anche opposto a quello verbale.
23. La postura: gli elementi sociali e di contesto hanno grande importanza, talvolta identificando con precisione la posizione corretta da mantenere in una data circostanza, talvolta in maniera meno codificata ma comunque necessaria.
24. Il sorriso: se sorridi di più, avrai una socialità più soddisfacente e una qualità di vita migliore. Infine ci ha spiegato che chi comunica con il sorriso ha una marcia in più rispetto a chi non sorride.
25. Prossemica e aptica: la prossemica analizza l'occupazione dello spazio e si divide in 4 zone: zona intima, zona personale, zona sociale, zona pubblica. Invece l'aptica analizza i messaggi espressi tramite contatto fisico.
26. Esercizi per la comunicazione non verbale: in questo video ci ha fatto vedere alcuni esercizi per migliorare la comunicazione verbale.
27. L'abbigliamento: l'abbigliamento ha il potere di comunicare chi siamo. L’abbigliamento è il nostro modo di presentarci agli altri, di mostrare quello che siamo e quello che pensiamo, è un modo per prenderci cura di noi stessi. La nostra emotività è rappresentata dal nostro stile e dall’abito indossato.
28. Le emozioni: lascia che il tuo entusiasmo e la tua passione passino in quello che dici. Le emozioni sono l’ingrediente fondamentale della comunicazione umana e sono proprio loro che fanno la differenza tra una persona e un testo letto dal computer.
29. Gestione dell'ansia: per gestire l'ansia esistono diverse strategie.
30. La respirazione: respirazione diaframmatica, respirazione addominale e respirazione profonda sono sinonimi. Infine ci ha fatto vedere i benefici.
31. Esercizi per la respirazione
32. Gestione della videocall: per gestire al meglio le videoconferenze bisogna: illuminare l'ambiente, scegliere uno sfondo neutro, assicurarsi la miglior qualità audio e video, vestirsi al meglio, niente distrazioni e scegliere la piattaforma più idonea.
33. Consigli utili
34. Esercizi generici
Conclusione
Questo corso è stato molto interessante perché affronta tematiche utili. Alcune parti già le sapevo perché le avevo fatte a scuola in comunicazione, il resto è stato d'aiuto soprattutto con gli esempi.
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